Ridurre il gap tra scuola e lavoro: grazie alla stretta collaborazione con partner che da una parte possono aiutare a leggere le esigenze del territorio e dall’altro fornire strumenti per individuare soluzioni e orientare la formazione
Stimolare l’innovazione didattica
Stimolare la ricerca di finanziamenti (es. PON) per garantire la sostenibilità del progetto e allo stesso tempo mantenere alta l’offerta formativa degli istituti
- clima collaborativo: per il coordinamento, la co-progettazione, la realizzazione di servizi e attività laboratoriali, la formazione comune, la condivisione e il confronto su problemi e soluzioni superando la normale competitività tra istituzioni scolastiche e la separatezza tra scuola e mondo del lavoro;
- ottimizzazione di spazi e competenze professionali: il laboratorio offrirebbe capillarmente servizi e moduli formativi ripetibili, con risparmio di energie e costi, e la creazione di laboratori che accolgano giovani di diversa provenienza che, in un’ottica di teamwork, collaborino alla realizzazione di prodotti utili e collocabili sul territorio (es. siti o profili social per PMI locali);
- aggiornamento continuo dei docenti: il sistema di collaborazioni con Università, imprese locali e associazioni e la disponibilità di strumenti digitali consentono di raggiungere con immediatezza ed efficacia il giovane a vantaggio di una didattica flessibile, personalizzata, inclusiva;
- ampia apertura e flessibilità: l’apertura in orario extracurriculare diverrebbe un contenitore aperto a nuovi operatori e flessibile agli sviluppi tecnologici (ad esempio l’utilizzo dei SN per la ricerca di lavoro e la realizzazione di profili social efficaci) e all’internazionalizzazione, mediante collaborazioni con enti che mettano in contatto con esperienze straniere e mobilità internazionale;
- attenzione alle esigenze del territorio: rilevate proprio dalla presenza di soggetti diversi operanti in contesti specifici.